Prelato, oratore sacro ed accademico di Francia. Di famiglia nobile, dovette
dedicarsi al commercio, fabbricando candele, in quanto la sua famiglia aveva
consumato le proprie sostanze per sostenere la causa cattolica, durante le
guerre di religione. A 15 anni era già noto per la sua facilità
nella versificazione latina. Nel 1648 entrò nella Congregazione della
Dottrina Cristiana e fu professore in vari collegi. Nel 1658, a Narbonne, si
rivelò con la prima delle sue famose
Orazioni funebri, pronunciata
per Claude de Rebé, arcivescovo della città. Lasciata la
Congregazione, si recò poi a Parigi dove divenne precettore di famiglie
nobili. Grazie a queste relazioni entrò in rapporto con illustri
personaggi e fu ammesso all'Hôtel de Rambouillet, dove ebbe vivo successo.
Nel 1665 andò a Clermont, per i Grands-Jours d'Auvegne, e in tale
occasione redasse le
Memorie sui Grandi Giorni d'Alvernia. Si
dedicò poi all'oratoria sacra. Nel 1673 entrò all'Accademia e
pronunciò il discorso insieme a Racine, ottenendo ben maggiore successo
del tragico. Nel 1685 il re lo nominò vescovo di Lavaur, in Linguadoca.
Due anni dopo passò alla diocesi di Nîmes, dove si preoccupò
di riformare i costumi e di combattere il fanatismo religioso. Fondò
l'Accademia di Nîmes e ne diresse spesso i lavori, interessandosi di
letteratura. Fra le opere pubblicate postume ricordiamo:
Panégyriques
et autres sermons; Lettres choisies sur divers sujets; Sermons (Pernes 1632
- Montpellier 1710).